Mantenere la liquidità su un conto oggi significa perdita certa: perdita perché i costi del servizio non sono recuperati da un tasso di rendimento, perdita del potere d’acquisto per l’effetto dell’inflazione, perdita di interessanti opportunità che spaziano dal contribuire al rilancio dell’Italia alla partecipazione, con proporzionali rischi d’investimento, ai mercati azionari.

In una fase di mercato complessa, in cui le preoccupazioni sul futuro sono aumentate a causa dell’emergenza sanitaria, molti risparmiatori continuano a preferire la liquidità. Rispetto allo scorso anno i dati dell’ABI (Associazione Bancaria Italiana) evidenziano come i depositi sono aumentati di oltre 146 miliardi di euro rispetto all’anno prima, raggiungendo la somma di 1.749 miliardi di euro, con un incremento del +9,2% su base annua (dati di marzo 2020) ed è continuata ad aumentare anche in questi sei mesi del 2021.

D’altro canto, la liquidità ferma sul conto si traduce in opportunità di investimento mancate. Nel corso degli ultimi 120 anni, l’investimento in azioni globali ha generato un rendimento reale (ossia al netto dell’inflazione) annualizzato del 5,2%, contro il 2,0% per le obbligazioni e lo 0,8% dei titoli governativi a breve termine. Un trend amplificato nell’ultimo decennio, in cui i rendimenti delle azioni globali si sono attestati ad un +7,6% annualizzato rispetto ad un rendimento reale delle obbligazioni pari al +3,6%, comunque buono rispetto alla liquidità che non ha reso nulla. Inoltre il costo della liquidità ferma sui conti ricade sulla nostra economia in termini di “mancato consumo da parte delle famiglie” e di conseguenza minor crescita del Pil, diminuzione del lavoro e calo del gettito fiscale nelle casse dello Stato.

Per rimettere in moto questa liquidità si può pensare ad un ingresso graduale sui mercati, riducendo sensibilmente il rischio di investimento e il tempo di entrata (timing), sfruttando al meglio le discese momentanee degli stessi per capitalizzare al meglio le fasi di rialzo. Lo si può fare con strumenti finanziari che prevedono il versamento in un’unica soluzione (Piani Incremento Capitale) o con versamenti mensili (Piani di Accumulo di Capitale).

E’ sempre il momento giusto per investire! L’importante è farlo con metodo: stabilendo la percentuale di rischio (bassa, media, alta) che volgiamo assumerci, suddividendo il patrimonio (diversificazione), fissando degli obiettivi e il tempo necessario per raggiungerli.