TRANSIZIONE ENERGETICA, UN BENE PER L’AMBIENTE E PER GLI INVESTITORI

Petrolio, energia elettrica, gas: i prezzi alle stelle dell’energia stanno avendo ricadute pesanti sui bilanci di famiglie e aziende.

In questo primo trimestre 2022 il costo dell’elettricità è aumentato del 55% e quello del gas del 41%. Domanda in crescita ed offerta limitata hanno messo a nudo il problema dell’eccessiva dipendenza delle forniture energetiche dai Paesi esteri. Un terzo circa del fabbisogno di gas dell’Europa è importato da Mosca e il nostro Paese importa circa il 73% dell’energia che consumiamo.

Il ricorso alle energie rinnovabili è quindi una strada obbligata per ottenere un’indipendenza e ridurre i costi che famiglie e imprese devono pagare. Ad oggi solo il 20% della disponibilità nazionale deriva da fonti di energia rinnovabili (solare, eolico in particolar modo), ma i costi di produzione in calo e gli ingenti investimenti pubblici, che avranno ricadute positive anche sull’occupazione oltre che sull’economia, hanno oramai reso la transizione energetica un solido trend strutturale. Un trend che gli investitori possono cavalcare nel lungo termine, destinando una parte dei loro risparmi.

Solare, eolico, idrogeno, batterie di nuova generazione, veicoli elettrici, edilizia sostenibile, smart city, agricoltura biologica, alimentazione responsabile, sono solo alcuni dei molteplici aspetti (trend) interessati alla transizione energetica che faranno bene all’ambiente e all’economia reale.

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